Le prime luci. Le prime voci. L’alba, un canto rituale millenario che risveglia l’operosità dei contadini, ravviva i colori della campagna, illumina giornate di piacere e di lavoro. La prima voce, clessidra di eventi, vendemmie, stagioni.
Muretti a secco, trulli che puntellano il paesaggio, tratturi che costeggiano i vigneti, rosso del terreno e bianco della pietra. Un territorio pieno di suggestioni, un territorio da sempre vocato alla produzione di grandi vini.
La vora. Un tranello sotto i nostri passi, una depressione nei meandri delle terre salentine dal sottosuolo calcareo, dove il profumo della roccia è riscaldato dal tepore del sole.
Palmenti, luoghi della fermentazione del mosto, luoghi sacri della nostra tradizione. Nelle pareti di roccia, nei riflessi della pietra esposta al sole, nei volti degli instancabili lavoratori, tutta la magia dei nostri vini. Scavati nella roccia, scolpiti nella storia.
Le prime luci. Le prime voci. L’alba, un canto rituale millenario che risveglia l’operosità dei contadini, ravviva i colori della campagna, illumina giornate di piacere e di lavoro. La prima voce, clessidra di eventi, vendemmie, stagioni.
Muretti a secco, trulli che puntellano il paesaggio, tratturi che costeggiano i vigneti, rosso del terreno e bianco della pietra. Un territorio pieno di suggestioni, un territorio da sempre vocato alla produzione di grandi vini.
La vora. Un tranello sotto i nostri passi, una depressione nei meandri delle terre salentine dal sottosuolo calcareo, dove il profumo della roccia è riscaldato dal tepore del sole.
Palmenti, luoghi della fermentazione del mosto, luoghi sacri della nostra tradizione. Nelle pareti di roccia, nei riflessi della pietra esposta al sole, nei volti degli instancabili lavoratori, tutta la magia dei nostri vini. Scavati nella roccia, scolpiti nella storia.